SALUTE E
SICUREZZA

SALUTE  

Avete mai provato a chiedervi qual è il sostantivo che meglio si lega ed esalta la parola salute?

Vi potrà sembrare strano, ma non tanto, se vi diciamo che ne esiste uno potentissimo.  il sostantivo è femminile, è inseguito da praticamente tutta la popolazione della terra e rappresenta uno stato di apparente piacere capace di protrarsi nel tempo anche in modo indefinito.

 Si tratta della FELICITA’.  Salute e Felicità sono considerati un connubio perfetto. Alcuni social e Community li considerano sinonimi.

La felicità è uno stato d’animo, è una emozione che ti permette di consumare qualsiasi desiderio solo se accompagnato da una buona salute.

Vi facciamo 3 esempi contrari.

  1. Provate a correre o salire su per le scale con una sigaretta in bocca, 10 kg in più rispetto al vostro peso forma e cercare di raggiungere il tizio che vi appena rubato il cellulare
  2. Entrare in un negozio di vestiti alla moda e non trovare un paio di pantaloni che vi entri, una camicia che non si dilati all’inverosimile ed essere squadrati ,“senza proferire parola”, da una commessa in piena forma fisica.
  3. Trovarsi per terra, attorniato da tanta gente che ti schiaffeggia nel tentativo di risvegliarti chiedendoti il tuo nome, la tua data di nascita ed il numero del tuo cellulare, per essere schiantati a terra con in mano una coppa maxi di gelato pralinato o con un panino con porchetta calda, mentre un picco glicemico di diabete ti sta risucchiando giù nel gorgo di uno stato comatoso.

Questi sono 3 esempi di mancata felicità che si possono vivere se stiamo buttando nel cestino dei rifiuti la nostra salute e anche la nostra felicità.

Lo sanno tutti, ma a metterlo in pratica è solo il 30% della popolazione. Tutti gli altri, cioè il 70%, in qualche modo non è felice perché soffre di un “malessere” più o meno grave che gli impedisce di essere felice. Forse abbiamo la risposta a tutto questo o perlomeno siamo convinti di avere molte risposte interessanti che possono orientarci a cambiare direzione per farci migliorare il nostro stato di malessere in benessere e renderci molto più felici di quanto percepiamo di essere.

Ci sono due parole chiavi che definiscono la felicità derivante dall’avere una buona salute.

Le parole sono Prevenzione e Stile di vita/alimentazione.

Tutte le forme di salute umana passano attraverso questi due concetti basilari e fondamentali della nostra vita. Nessuno ce lo insegna perché abbiamo l’illusione di conoscerla. Essere in salute per alcune popolazioni vuol dire mangiare molto ed essere in carne. Per altre vuol dire esagerare continuamente nella disgraziata illusione di potersi spingere sempre un pochino oltre senza che accada niente. Per altre ancora corrisponde ad usare il proprio corpo come una macchina che esprime potenza, vigore e forza muscolare.

Questi sono concetti molto improbabili di una buona salute perché quest’ultima passa attraverso quanto appena detto ma con una forma ed una modalità completamente diversa. Infatti, mangiare è uno dei principi fondamentali del nostro benessere ma deve prevalere sempre l’equilibrio, la quantità moderata e la diversità del cibo. L’uomo è onnivoro, polienzimatico (produce enzimi capaci di frammentare e digerire qualsiasi prodotto alimentare) e deambulante. L’uomo per poter esprimere al massimo la propria potenza in termini di watt energetici deve passare attraverso un processo che si chiama allenamento e non attraverso una abitudine di disordine alimentare chiamato sovralimentazione. 

È vero che tutte le cose buone, fritte, glassate e ad alto contenuto di grassi o zuccheri fanno male ma quello che tutti dimenticano di ricordarsi mentre ingurgitano queste prelibatezze è che sono le dosi e le quantità a distruggerci e non l’alimento in sé.

LA NOSTRA SALUTE è, in altre parole, il nostro personale ed insostituibile valore intangibile che dovremmo curare, apprezzare, conservare più di qualsiasi altra cosa al mondo. Sapete perché? perché da questo valore intangibile possono derivare tre potentissime tangibili conseguenze contrapposte: un sintomo, una malattia/disfunzione o la perdita della vita tutto a svantaggio della nostra felicità.

Non vi resta che provare….e seguirci!

SICUREZZA

La questione del significato della vita è uno dei grandi temi del mondo e viene inevitabilmente posta come il grande valore della persona. La vita è influenzata e mediata dalle scelte che si fanno e dal proprio modo di viverla e di condurla. Quanto detto è certamente un principio su cui siamo tutti d’accordo ma la vita si declina in un ambito sociale così complesso che nei fatti la realtà è poi diversa.

A guardar bene, l’attuale complessità aumentata, ci obbliga a percorrere strade tortuose che ci espongono a nuovi rischi di tipo lavorativo, sociale, sportivo, personale e altro. Tutto accade quando ci rechiamo da qualche parte, quando facciamo delle attività sociali, quando andiamo al lavoro, quando lavoriamo, quando interagiamo con gli altri essere umani e persino quando siamo da soli. Insomma, esponiamo continuamente la nostra vita a rischi nuovi e vecchi ma allo stesso tempo sembriamo diventati apatici e poco attenti a certi segnali o a certi comportamenti a rischio. Per esempio, nella circostanza del lavoro siamo particolarmente esposti e deboli altrimenti i freddi numeri della statistica non darebbero evidenza di perdite assimilabili ad una guerra: 1600 infortuni e 3 morti al giorno.

Siamo vittime inconsapevoli e consapevoli di una terribile attitudine tossica: l’eccesso di confidenza o Over Confidence.

Su questo argomento si trovano pochi interlocutori veramente interessati con cui interagire e cercare soluzioni perché sembrerebbe che la percezione che ha la comunità lavorativa continua ad essere di fastidio, di scocciatura e di insofferenza per la reiterata insistenza. Il messaggio è stato apparentemente compreso ma le azioni che ne dovrebbero derivare sono ancora invisibili. L’incredibile che i più invisibili alle tragedie sono proprio i responsabili delle strutture che erogano il lavoro. Sono anni che è stata tracciata una strada, che è stata data una indicazione anche se ancora impervia, ma esiste, è lì è disponibile, fruibile e godibile. Questa strada ha un nome ed è: comportamento. Ma ha anche un cognome ed è: sicuro. Poi ha anche tanti soprannomi: cambiamento, coraggio, condivisione. Beh c’è tanto materiale, tanta capacità e c’è tanto da fare!

Noi di G2M abbiamo aperto una scuola di coraggio, di cambiamento, di innovazioni che non aspetta altro che entrare nelle vostre aule per incontrare la vostra gente. Noi siamo portatori sani di Safe Behaviours, Comportamenti Sicuri.

Sappiamo pensare con le persone, insieme diventiamo protagonisti della vita e del comportamento sicuro. Insieme parliamo di famiglia, di futuro e di social innovation. Stimoliamo il coraggio e prepariamo le nuove generazioni ad essere sorprendenti utilizzando uno strumento potentissimo: la semplicità attraverso la competenza. Perché se sei competente non hai mai bisogno di usare pericolose scorciatoie.

A noi di G2M ci piace dire che siamo CO.CO.CO.

  • COMPETENTI
  • COERENTI
  • CORAGGIOSI

HEALTH & SAFETY IT’S ME
LA SALUTE E LA SICUREZZA SONO IO!

Lo slogan più bello del mondo!

Gran parte dei programmi di formazione di G2M hanno come incipit questo slogan che slogan vero e proprio non è. LA SALUTE E LA SALUTE SONO IO  è più un manifesto con cui l’azienda si presenta al proprio pubblico e alla comunità lavorativa. È il principio da cui origina ogni cosa.

È il vero punto di partenza della strategia di ogni realtà produttiva che vuole dimostrate di aver veramente compreso che l’azione di ogni individuo parte dal proprio compartamento.

Il fatto che ogni persona possa dire di essere la SALUTE E LA SICUREZZA della propria azienda e della propria vita è una dichiarazione di come ci si relaziona con gli altri e con i rischi lavorativi/sociali che si affrontano ogni giorno.

In un sistema in cui la salute e la sicurezza sono un MUST imprescindibile da qualunque ragione industriale o di businness bisogna che la compatezza di questo pensiero sia una certezza approvata da tutti e  su cui si basano le applicazioni di ogni processo produttivo. Dal Top management alla linea produttiva, se questo sarà l’intento il risultato certa sarà solo uno: SUCCESSO!